lunedì 29 ottobre 2012

2° Nightmare Before Sdricca

Narra un’antica profezia che in qualche domenica d’autunno nei boschi della Sdricca di odano le voci di orde di spaventosi guerrieri giunti li per darsi battaglia. 
Non abbiate timore nel sentire urla angoscianti e sospiri affannosi, nel vedere ombre che si dileguano fra la fitta vegetazione… è solamente una nuova Nightmare Before Sdricca!!



Il meteo di questi giorni promette un terreno non facile quindi, consiglio personale, armatevi di scarpe ben tappate e magari già sporche.. la Sdricca non perdona!!


QUANDO: Giovedì 1 Novembre, ore 10.00
DOVE: ritrovo nel parcheggio di fronte al municipio di Manzano
CHI: Gli amici, gli amici degli amici e così via… Insomma tutti coloro che vogliono farsi una corsa non ufficiale
PERCORSO: circa 6 km di sterrato
DOPO-GARA: tutti sono invitati a portare cibi e bevande per una aperitivo in compagnia.

Non essendo una manifestazione organizzata non ci sono iscrizioni, premiazioni e regolamento!!!


venerdì 26 ottobre 2012

Il Triathlon: la forza di una nuova sfida

Dice il saggio: "La vita inizia al di fuori della tua zona di comfort" Se non ti metti alla prova, se non cerchi la novità rimani dove sei. Non cresci, non vivi.

Chi corre - penso - lo fa con lo spirito di percorrere quel tratto in più che sposta avanti un traguardo raggiunto. Sia il traguardo in termini di spazio, che in termini di tempo. Spostare avanti il traguardo nello spazio e indietro quello del tempo.

Per chi corre, il Triathlon è una nuova sfida. Affrontare un altro elemento: l'acqua. Affrontare un altro "mezzo di trasporto" diverso dai piedi. Chissà come andrà? Ci si rimette in gioco, accettando di partire da zero. E' forse questa la cosa più difficile.

Tempo fa, (troppo tempo e di questo mi scuso) Daniele Bertossi mi ha inviato un suo Racconto Run...anzi Run-Swim-Bike. Un bel racconto di una vittoria e di grande soddisfazione. 

...è così che il traguardo si spinge un po' più avanti! solo chi ci prova ha una chance, e questo in generale!

Buona lettura e complimenti a quelli che stanno ora intraprendendo l'avventura del Triathlon.





E così il Jalmicco sta entrando piano piano anche nel mondo del Triathlon...
A conclusione di una bella annata di gare io, Luca Della Mea e Andrea De Rosa ( alias il Pizza, lo chiamano così :D) domenica abbiamo partecipato al Ligerman Triathlon Festival a Jesolo Lido presso la spiaggia del faro.
Partiti da Palmanova con pioggia, siamo poi stati baciati dalla fortuna perché laggiù si è presentato il sole :)
La gara, arrivata alla sua nona edizione e con più di 400 iscritti, era su distanza sprint; si partiva in linea dalla spiaggia e si nuotava per 750 metri  (ovviamente data la temperatura dell'acqua abbiamo usato la muta), usciti dopo 150 metri di corsa sulla sabbia si arrivava alla zona cambio per salire poi in bici e percorrere 4 volte un circuito di poco più di 4 km (in questa frazione bisogna avere anche un pò di fattore C, perché essendo la scia consentita  è importante unirsi al gruppetto giusto ;)  )..terminati i 20 km  si cambiava nuovamente per intraprendere i 5 km  run in un circuito di 2,5 km da ripetersi 2 volte, dove bisognava sparare le ultime cartucce e "solamente" tener duro...totale 25.75 tri-series :D...
Grande triathlon per tutti...arrivati al traguardo un pò provati ma contenti e costretti nostro malgrado  ( XD  ahahah ) a reidratarci con delle fresche birre e rinfocillarci con degli ottimi dolci...yumm :D
Manifestazione organizzata splendidamente dal Team Keyline, strade larghe (due corsie) chiuse al traffico e sicure, percorsi segnalati e chiari, ristori adeguati...sicuramente da poterla rifare magari con una presenza più numerosa :D
AH, per la cronaca...ha vinto la gara Alessandro Fabian (10° alle olimpiadi di Londra) in 55.49...praticamente un altro pianeta...

Buone corse  

Daniele


martedì 23 ottobre 2012

CormorUltra 2012


La CormorUltra, per chi non lo sapesse, è una gara di 68 chilometri (circa) che parte dalla cittadina friulana di Buja, ai piedi dei primi rilievi montuosi della regione, e arriva a Marano, sulla costa adriatica, seguendo il corso del torrente Cormor lungo sterrati e strade poco frequentate.
Quest'anno si è svolta la sesta edizione, e in occasione delle 5 precedenti ho sempre detto “aaah, mi piacerebbe correrla!” . Solo che ero sempre impegnato nel Trofeo Trieste, puntualmente concomitante,  e più recentemente mi trovavo Oltremanica - o Oltreoceano, a seconda dell'anno.
Il 2012 è stato quindi l'anno giusto, e con due compagni d'eccezione: i miei inarrestabili genitori, che non contenti di spadroneggiare nelle rispettive categorie delle gare di corsa (e triathlon, nel caso di mio papà), hanno deciso di inserire anche un'ultra in calendario. Per mia mamma, un esordio assoluto su distanze così lunghe.
Quindi... ore 8, downtown Buja, let's go!!!
Una settantina di runners di ogni età (ma solo 6 donne!) si lanciano lungo la bellissima “Ippovia” che costeggia il fiume per chilometri e chilometri, ognuno al suo ritmo, con i primi che “pestano” a 4min/km fin da subito. Io me la prendo con calma, l'obbiettivo è arrivare in fondo senza soffrire troppo. Il fatto che il mio allenamento specifico consista.... nella maratona di Stoccolma che ho corso quest'estate mi induce ulteriormente alla prudenza :)
Comunque i posti sono splendidi, c'è il sole, non fa troppo freddo, cosa posso chiedere di più... mi assesto su un tranquillo 4'40” al km e mi godo la giornata.
Dopo una ventina di km raggiungo il Parco del Cormor, con le solite decine di runners udinesi che osservano, tra curiosità e rispetto, l'incedere degli Ultramaratoneti. Poi, un tratto abbastanza noioso, su asfalto, lontano dal nostro amico Cormor... ma ci riavviciniamo ben presto a lui, e in breve eccoci a Zugliano, punto di metà percorso e start della gara dei tapasc...ehm, dei non competitivi ;)
Mi abbuffo di frutta secca, come faccio ad ognuno dei (fornitissimi) ristori, e estraggo dal mio zaino un oggetto che normalmente è severamente bandito da qualsiasi corsa che faccia: il lettore mp3.
Quando mi alleno, amo ascoltare il mio respiro, il rumore dei miei passi sul terreno, i suoni dello spicchio di mondo che sto attraversando con potenti falcate. In gara, invece, sono troppo concentrato a “menare” per perdere tempo con la musica. Solo che qui mi si prospettano un bel po' di ore, a passo misurato per di più, e anche il paesaggio dopo un po' potrebbe non bastare per evitare di annoiarmi a morte.
Riparto quindi verso sud, e mi viene in mente che con ogni probabilità gli sterrati di Pozzuolo non hanno mai visto prima d'ora un podista che corre sulle note di Don Omar o Gucci Mane! ;)
Con questi pensieri da pioniere raggiungo il 40° km e anche... il terzo e il quarto runner. Mi metto in scia per un po' (da quando faccio triathlon mi metto in scia anche al supermercato!) e un paio di km dopo, al 42° km, il mio cronometro segna 3 ore e 12 minuti. So che non può durare, ma per il momento tutto bene a livello di gambe, fiato, sforzo percepito... una pacchia.
L'mp3, poi, mi fa vivere più realtà contemporaneamente: sto correndo da Buja a Marano, ma sono anche in una Mustang lungo Ocean Drive a Miami, e sto baciando l'Amore della mia vita Johanette su una spiaggia di Isla Verde, Puerto Rico.
Nonostante l'estasi, noto sul GPS che il ritmo comincia a calare, sono sui 4'50 al km adesso.
Vero che la mente è estremamente importante nelle corse di lunga lena, ma la mancanza di preparazione specifica inevitabilmente si paga... nel mio caso specifico, al 55° km.
Alzando gli occhi per ammirare lo splendido cielo azzurro, noto uno sciame di moscerini... guardo a destra, e c'è anche lì. Sinistra, idem. Deduco che di moscerini non si tratta, ma di un segnale neanche troppo sottile del mio corpo per indurmi a mangiare finalmente quella barretta che mi sto portando in tasca da quasi 5 ore!
Stringo i denti, cerco di non ascoltare i muscoli delle gambe che si sono improvvisamente indispettiti nei miei confronti e perfino cammino per qualche secondo, perdendo un paio di posizioni... la cosa mi irrita fino a un certo punto, sono ancora nella top 10 e comunque a livello assoluto i premiati sono solo 5 (e imprendibili ormai). D'altro canto, osservo con fare innocente le facce di chi mi supera cercando di indovinarne l'età. E' vero che sono partito con l'unico obbiettivo di tagliare il traguardo, ma a questo punto il primo posto di categoria è fattibile e non ho intenzione di lasciarlo andare troppo facilmente.
Rettilinei infiniti si succedono a... rettilinei infiniti, ma finalmente raggiungo gli ultimi 2 km, in asfalto. Lì aumento nuovamente la velocità, che a questo punto languiva attorno ai 5'10 al km, e spengo la musica, non mi serve più. Entro raggiante a Marano e dopo 68 km, 5 ore e 47 minuti, e 4663Kcal bruciate (ci tiene a far sapere il mio Timex), taglio il traguardo in ottava posizione assoluta.
Il seguito è quello che succede più o meno sempre dopo le gare lunghe... si zoppica fino alle docce, si squittisce sotto un doverosissimo massaggio, ci si trascina fino al pasta party. Il tutto sorridendo felici, ovviamente.
Dopo un po' torno alla finish line, per aspettare i miei IronParents: papà Brunello finisce con un tempo superiore alla sua precedente partecipazione a questa gara, ma sorridente. E mamma Eliana? Che non riusciva a dormire alla vigilia della gara, che temeva il suo primo ritiro da una competizione, che non aveva mai corso queste distanze mostruose? Sfreccia sotto l'arco gonfiabile ben prima del tempo massimo, a coronare una splendida giornata!

In realtà, la ciliegina sulla torta è la premiazione, con il primo posto di categoria mio e di Ely, e il terzo di Brun.
                           
                                                                                                                      Filippo Pagavino


lunedì 22 ottobre 2012

Ode a Sant'Antonio by Night


Ecco l’ode di Fabrizio per la Sant’Antonio by Night appena svolta!!! Di seguito anche le classifiche della gara nell’oscurità!!


Quando le ultime fioche luci del crepuscolo all’orizzonte lasciano il campo, nel cielo, ai riverberi arancio delle luci degli abitati limitrofi, che stagliano nel cielo umida presenza, alcuni fra i tanti dei nostri, dal ritrovo sotto il campanile, solitari, partono e avanzano nella deserta strada principale del borgo.
Caracollano come zombi nella notte con la luce fioca della frontale sul capo che lascia il suo fascio danzando contro muri, siepi e portoni.
Poi alla svolta si intravede la scala, impervia irregolare di pietra scolpita a mano e posata per votivo pegno alla chiesa del Santo.
Baldanzosi avanzano, poi affanano, ma sempre salgono con le frontali che illuminano i mobili scalini.
Superano il timore delle nere fauci che minaccia la prima rampa e appena la salita spiana di poco  allungano il passo e comunque su su…  fino alla soma dove comincia l’agognata discesa.
Giù quindi nel buio per le strette curve e alla lunga rampa finale come silenziosi rapaci notturni planano i nostri, sulla pianura, con negli occhi l’orizzonte delle luci di Chiopris e Versa.
Come per i danteschi gironi per due volte ripetono l’assalto e alla fine in ordine sperso arrivano al cippo.
Per primo Filippo seguito da Daniele Piz e Mauro di seguito gli altri fino alla stoica Sabrina.
Convivio finale e ritratto di gruppo chiudono un’altra gara Armadillos,
Adelante alla prossima !!!!


Tutti i partecipanti


Classifica
1°      Filippo Pagavino              15.11
2°      Daniele Pizzamiglio          15.44
3°      Mauro Tornambè            16.11
4°      Daniele Virgolini               16.18
5°      Nicola Morsut                 16.22
6°      Luca Colussi                   16.45
7°      Lamberto Del Pin            17.25
8°      Roberto De Corti            17.41
9°      Roberto Margarit            18.53
10°    Fabrizio Virgolini              19.32
11°    Giuseppe De Venuto       20.18
12°    Ivan Novello                   20.47
13°    Sabrina Fantini                20.47

domenica 21 ottobre 2012

Maratonina di Pordenone 2012

Eccovi un articolo/racconto da parte del nostro amico podista Giuseppe De Venuto riguardo alla nostra gita a Pordenone.



14.10.2012 Pordenone. Una splendida giornata di sport, allegria ed amicizia ha caratterizzato la settima edizione della Maratonina dei Borghi di Pordenone, che ha visto la partecipazione di circa 600 atleti provenienti dal Friuli Venezia Giulia e dalle regioni limitrofe, tra cui anche un bel gruppetto della nostra squadra Jalmicco Corse.
La gara, di carattere internazionale, considerata la partecipazione di molti atleti extra comunitari, si è svolta lungo un percorso cittadino, con partenza ed arrivo nel cuore del centro storico piazza XX settembre, ed ha toccato tutti i Borghi più importanti del capoluogo della destra Tagliamento, Valle Noncello, Torre, Vilanova e Borgo Meduna.
Per la cronaca, la gara la ha vinta il kenyano Solomon Kirwa Yego che stabilisce anche il nuovo record della gara. Piazzamento di rilievo tra le donne anche per la nostra Aleksandra Fortin, terza.
Per l’analisi tecnica della classifica vi rimando ai siti web di competenza.
Una novità molto apprezzata dai runners è stata quella di coinvolgere attivamente la cittadinanza attraverso la prima edizione del palio dei quartieri, organizzato per premiare la circoscrizione in grado di sostenere e tifare nel modo migliore gli atleti. Pordenone si compone di quattro circoscrizioni. La kermesse ha visto il successo di Torre, davanti al quartiere Sud, a Rorai Cappuccini e al Centro.  La sfida è stata avvincente e diverse famiglie, semplici appassionati e non, complice anche la bella giornata di sole, si sono riversate in strada per tifare, fra concertini improvvisati, colorati palloncini, bandiere e striscioni di incoraggiamento i concorrenti. Numerose anche le associazioni locali che hanno partecipato all’evento, come l’ASCOM, la banda di Pordenone e gli alpini.
Tempi apprezzabili per i nostri amici (scusate se dimentico qualcuno)

De Venuto Giuseppe 1.40.26
Del Pin Lamberto 1.34.09
Dose Walter 1.41.12
Fortin Aleksandra 1.20.48
Margarit Roberto 1.35.31
Morsut Nicola 1.26.13
Novello Ivan 1.44.42
Orso Emanuele 1.39.01
Osso Franco 1.47.14
Semolic Antonella 2.07.21
Virgolini Daniele 1.27.01
Virgolini Fabrizio 1.35.04
Winter Paolo 1.30.11

mercoledì 17 ottobre 2012

Trofeo Armadillo d'Oro e Urogallo a Punti

Ecco qua il famoso e tanto desiderato regolamento ufficiale per l'assegnazione dei Trofei delle nostre gare non gare.

Dopo la Sant'Antonio by Night pubblicherò anche le classifiche aggiornate alla terza prova!!!




Partecipanti: chiunque partecipi ad una prova e quindi implicitamente accetti il non regolamento e la non ufficialità di queste gare non gare e di questi non trofei.

Calendario: non esistendo un vero e proprio calendario, tutte le prove verranno debitamente comunicate con congruo anticipo

Gare valide: a discrezione dell’organizzazione. In generale tutte le gare non gare proposte.

Classifica del 1° Trofeo Armadillo D’Oro: verrà sommati tutti i tempi di tutte le prove svolte. Nel caso un atleta non partecipi a qualche prova gli verrà automaticamente assegnato il tempo dell’ultimo classificato.

Classifica del 1° Trofeo Urogallo a Punti: al primo classificato di ogni prova verranno assegnati 100 punti, al secondo 99, a terzo 98, e così via. Non conoscendo a priori il numero di prove in calendario verranno considerati i migliori punteggi del 50% delle prove, arrotondate per eccesso. Ogni prova a cui si partecipa permetterà l’aggiunta di 2 punti bonus.

Premiazioni: da valutare…

Reclami e altro: l’onnipotente organizzazione ha potere decisionale su tutto, quindi nessun reclamo.

giovedì 11 ottobre 2012

1° Sant' Antonio by Night

 Giovedì 18 Ottobre 2012 - Ore 18.45


Eccoci arrivati alla nuova gara-non-gara del Jalmicco Corse: questa volta ci si allena in salita!!

Ritrovo a Medea, zona parcheggio cimitero o parcheggio chiesa, giovedì 18 ottobre ore alle 18.45.

Il percorso prevede la salita alla chiesa di Sant'Antonio lungo la scalinata che parte dal centro di Medea. La discesa sarà su strada asfaltata. Il tutto da ripetersi due volte!!! (Da definire ancora se arrivo in salita o in discesa)

Naturalmente indispensabili lampade frontali, dato che saremmo completamente al buio.

Come al solito no iscrizioni, no premiazioni, no regolmento!!!

Partenza intorno alle 19.15 circa dopo adeguato riscaldamento. Dopo gara goliardico come da nostra tradizione.

Anche questa gara-non-gara è valida per i mitici trofei Armadillo d'Oro e Urogallo a Punti per cui non mancate!!!!

La corsa non è riservata ai soli tesserati del Jalmicco, ma aperta a tutti previo conoscere il carattere non ufficiale della manifestazione.

domenica 7 ottobre 2012

Sempre più in alto


Escursione sul monte Sart.... quando il Jalmicco corse non si dedica solo alle corse.
di Roberto Margarit



L'estate che è appena alle spalle mi ha riportato sui monti che da qualche tempo avevo trascurato in favore del podismo; ma qualche acciacco degli ultim mesi mi ha costretto a rallentare o meglio a sospendere le corse e ritornare piacevolmente in montagna.

L'idea di un giro di più giorni sulle Giulie me l'aveva suggerita un articolo sul quotidiano locale qualche anno fa ma era rimasta latente fino a quest'estate quando, durante un giro ai piedi del Canin l'avevo proposta a Fabrizio, che non ci ha pensato su 2 volte e mi ha dato carta bianca; l'unico punto da fissare era solo la data.

L'itinerario era già deciso, risalire dalla val Resia fino al bivacco Igor Crasso, pernottare e il giorno dopo raggiungere Sella Nevea salendo prima alla cima del Monte Sart.

Lanciata la mail per raccogliere le adesioni ci troviamo in 6 pronti all'avventura dal 27 al 28 luglio, Fabrizio, Daniele, Massimiliano, Lamberto Nicola e il sottoscritto.

In realtà per evitare un eccessivo spostamento di auto decidemmo all'ultimo di salire al bivacco di Sella Buia dalla val Raccolana percorrendo un itinerario che appariva dalle carte topografiche non troppo problematico ma che alla fine complice la partenza ad ora tarda e la difficoltà nel seguire in alcuni tratti il sentiero ci ha visto arrivare al Bivacco col buio della notte. Il cartello che abbiamo trovato alla fine del sentiero diceva PERCOSO INAGIBILE. Se lo avessimo trovato alla partenza molto probabilmente ci sarebbe stato di maggior utilità.

Come se non bastasse il sottoscritto convinto di trovare acqua in uno dei tanti rii della zona indicati dalla cartina, una volta giunto al rifugio è dovuto scendere sull'altro versante della montagna e recuperare da una provvidenziale fonte nascosta in una grotta l'acqua necessaria per la sera e per il giorno dopo.

Tutte le fatiche sino a quel momento provate svanirono di fronte all'abbondante porzione di gulash che la moglie di Lamberto aveva preparato. Non credo di essere smentito se affermo di non averne mangiati di migliori.


A mezzanotte passata ci stendiamo nelle brande ma riusciamo con non poche difficolta prendere sonno, complice un piccolo topolino che tutta la notte era alla disperata ricerca di cibo e dai rumori che sentivamo pare abbia trovato diverse cosa da sgranocchiare.

 
Alla mattina di buonora ci alziamo e dopo una ricca colazione degna dei migliori alberghi (vari tipi di thè cappuccino e caffè di moka accopagnati da biscotti e marmellatine) ci avviamo lungo l'alta via resiana in direzione est, lungo un magnifico sentiero che taglia ripidi prati e che dopo un passaggio su un tipico ambiente carsico ricco di buche anche di notevole dimensione (Le pozze) ci porta alla Forchia di Terrarossa nei pressi del bivacco Marussich.

Da qui risaliamo il ripido pendio del Monte Sart che dal lato settentrionale offre una parete verticale sulla val Raccolana che mette i brividi. In poco tempo raggiungiamo l'anticima e successivamente la cima ovest.

Dopo esserci assaporai la vetta mentre scendiamo incrociamo 3 ragazzi sloveni che stanno percorrendo il nostro stesso itinerario in senso inverso ma con le Mountain Bike. Non possiamo che ammirare la loro bravura e il loro coraggio ma anche la loro incoscienza nel scendere il ripido pendio in mezzo a salti di roccia e burroni.

La nostra gita è in dirittura di arrivo, manca l'attraversamento del versante meridionale del Canin e giunti in prossimità della vecchia casermetta di gerra nei pressi di sella Bila-Pec per alleggerire gli zaini ci gustiamo il salame e le birre avanzate. Mai cosa più provvidenziale considerato che al Rifugio Gilberti avevano terminato l'agognata birra.

L'ultimo tratto lo percorriamo a bordo della cabinovia, e poi trascinandici fino alla casa di Fabrizio dove giungiamo cotti a puntino ma ben soddisfatti.

Ripresa l'auto lasciata il pomeriggio precedente nella località di Pezzeit, provati dalla fatiche della lunga camminata decidiamo di risvegiarci con il proposito di un bagno nel torrente Raccolana, ma vista la tempratura dell'acqua l'unica cosa che ci riesce di bagare con non poche difficoltà sono solo i piedi.

Al termine delle 2 giornate di fatiche e divertimenti ci salutiamo nella speranza di ripetere la bella avventura su qualche monte della nostra regione.
Mandi, buone corse e buona montagna a tutti

Roberto M.
 


martedì 2 ottobre 2012

Nel Labirinto della Vita

Ecco un nuovo, riflessivo e introspettivo racconto run. La penna di Fabrizio Virgolini ci racconta la sua corsa tra i piacevoli saliscendi della sua e un po' della nostra vita. Perchè esperienza del perdersi e del ritrovarsi e dell'allungare a volte la strada appartiene un po' a tutti.


Metto anche una fotografia presa da internet, sperando che sia veritiera.

 

"La corsa nel bosco misterioso dove, come nella vita, si lascia facilmente la strada maestra e per
un po’ ci si perde anche."

Non sono in molti a sapere che dietro Nova Gorica, sulle montagne che la sovrastano si apre l’altipiano di Tarnova. E’ un altipiano, isolato, che partendo dagli 800 metri circa si alza fino a più mille metri. Lungol’unica strada asfaltata che lo attraversa per una decina di chilometri si trovano solo tre abitati Trnovo,Nemci e Lokve. La zona è però ricca di strade forestali che belle e larghe si insinuano con piacevolisaliscendi fra le faggete, pinete e abetaie.

La cronaca.

Arrivo con lo scooter a Trnovo, che parcheggio nei pressi del monumento ai partigiani del IX Corpus appena fuori dal paese. Parto con l’Iphone in mano nel quale ho caricato la piantina della zona, così non mi perdo.
Dopo un po’ di strada asfaltata mi infilo per una forestale. Il gps mi segnala costantemente dove mi trovo e sicuro mi addentro per il bosco. Poi accade che trovo una biforcazione e poco più avanti un’altra, il bosco ne è pieno e le strade sono molto simili. E poi sono tutte invitanti che ti spingono a percorrerle per vedere che bellezze si troveranno dietro la prossima curva. I saliscendi sono continui e la frescura aiuta a correre facile. Le gambe vanno che è un piacere e la testa ancora più veloce in quel solitario paradiso.

Dopo un bel po’ guardo l’Iphone e mi accorgo che stò correndo da un’ore e mezza, decido di incominciare a prendere le strade che mi riporteranno alla partenza. Qui però la cosa non è semplice come pensavo, si d’accordo il gps mi dà l’indicazione precisa di dove mi trovo ma in sostanza non esiste una strada più breve per rientrare, devo per forza percorrere una lunga forestale che mi porterà a una strada principale. E corri che ti corri finalmente in una mezzoretta arrivo a vedere delle case che avvicinandomi scopro fanno parte dell’abitato di Lokve. Terrore e scoraggiamento è quasi l’una del pomeriggio e ho ancora da fare almeno 7 chilometri, dopo 2 ore di corsa già passate senza acqua ne cibo.

Bene allora si và. Lungo la strada assolata e deserta mi sono indirizzato verso Trnovo. I cartelli dei
chilometri lungo la strada mi danno conforto però la stanchezza aumenta così pure la sete ma e pian
pianino e con parecchie pause passo Nemci e poi intravedo Trnovo con l’obelisco dei partigiani.

Si sono arrivato ma accidenti sono stato sulle gambe per 2 ore e 40 minuti contro l’oretta che mi ero
prefissato di fare.

Poi alcuni giorni dopo, raccontando a un’amica l’avventure vengo a sapere che anche lei aveva fatto la stessa esperienza nello stesso posto partendo per un breve giro e terminando dopo quasi due ore. E
così pure il nostro Fulvio mi ha detto che anni prima in un allenamento si era perso nonostante si fosse
preparato per bene il percorso.

Dunque mi è parso di riassumere l’esperienza di quel posto similmente alla vita durante la quale è facile perdere la strada maestra distratti da tante invitanti deviazioni che poi per ritornare alla partenza ci siimpiega tanto più tempo di quanto si pensi.